Magliette rosse, azzurre, gialle, rosa e blu: l’una non esclude l’altra

In risposta alla bella manifestazione delle magliette rosse, in memoria delle migliaia di migranti morti nel Mediterraneo, Giorgia Meloni ha lanciato l’idea di indossare una maglietta azzurra, a sostegno degli italiani che vivono sotto la soglia di povertà.
Alcune considerazioni:
1 – L’una non esclude l’altra. Si può portare avanti una politica a sostegno della povertà contemporaneamente a una politica dell’accoglienza; una politica in cui umanità, integrazione e welfare possano andare di pari passo, senza distinzioni legate alla cittadinanza e al colore della pelle.
2 – La Meloni è alleata con Berlusconi e Salvini. Berlusconi è quello che, di fronte alla crisi economica che ha creato tanta povertà, nascondeva la testa sotto la sabbia proclamando che “la crisi non esiste” e “i ristoranti sono pieni”. Salvini invece è quello che non ha ancora restituito i 49 milioni che la Lega ha rubato dalle tasche degli italiani. Poveri compresi.
3 – “Hanno l’attico e il Rolex”. Queste alcune della accuse mosse dalla destra populista nei confronti di chi ha indossato la maglietta rossa, tacciato di essere ipocrita e radical chic. Vorrei ricordare che anche i ricchi possono avere sentimenti di giustizia sociale e idee progressiste e democratiche: il senso di umanità non è inversamente proporzionale al conto in banca.
4 – “Allora ospitali a casa tua”. Non esiste frase più insensata. Se seguissi davvero tale ragionamento, d’istinto, dovrei obiettare: perché, voi ospitate a casa vostra i senzatetto e tutti gli italiani sotto la soglia di povertà? Ma io uso la ragione e rispondo diversamente: non è compito nostro ospitare nessuno, nè i rifugiati, nè i poveri, perché è lo Stato che deve farsene carico, degli uni e degli altri, con politiche mirate. È un principio sancito dalla Costituzione. Scrive Ettore Ferrini: “Non mi prendo in casa un profugo (o un povero, aggiungo io) nella misura in cui non mi prendo in casa un ferito ma lo porto al pronto soccorso”.
5 – Infine. Nessuno ci vieta di indossare ogni giorno una maglietta di colore diverso, senza creare inutili scontri. La partecipazione attiva alla politica passa anche da queste manifestazioni, dagli appelli, dalle petizioni, dagli scioperi, dalle idee costruttive in qualunque forma propagate. L’importante è ricordarsi di restare umani e immuni da stupide guerre tra poveri.
Francesco Giamblanco
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