Cosa accadrebbe se l’Italia uscisse dall’ Euro: in sintesi
Cosa accadrebbe se l’Italia uscisse davvero dall’ Euro? Quale sarebbe il contraccolpo sulla nostra vita?
Non essendo affatto un esperto di economia, mi sono affidato alla lettura di alcuni articoli del settore, in particolare riporterò in sintesi quanto scritto da Enrico Marro su Il Sole 24 Ore del 30 maggio 2018.
L’inflazione
“Libera dai vincoli comunitari, Bankitalia inizierebbe a stampare selvaggiamente moneta per sostenere il debito pubblico”. Così l’inflazione potrebbe superare il 21%; il caro vita farebbe volare i prezzi dei generi di consumo, schiacciando il potere d’acquisto degli italiani (come accade oggi ai venezuelani che pagano una sigaretta circa il 12% del loro stipendio minimo mensile. “I prezzi di generi alimentari e materie prime importate andrebbero infatti alle stelle“.
Stipendi e pensioni
“Il carovita rappresenterebbe insomma una colossale tassa patrimoniale sul collo degli italiani, facendo a pezzi il potere d’acquisto di stipendi e pensioni. Sempre che gli stipendi esistano ancora, poiché l’impennata dei costi di finanziamento delle aziende manderebbe al tappeto investimenti e imprese stesse, con il risultato di far impennare la disoccupazione“.
Immobili, mutui e bollette
“Anche i mutui immobiliari esploderebbero per l’effetto inflazione, per l’effetto tassi ma anche per l’effetto cambio: essendo stati stipulati in euro, diventerebbero sempre più cari perché la nuova lira difficilmente riuscirebbe a mantenere il passo con la vecchia moneta unica“.
Ancora peggio per quel che riguarda le bollette: la nostra mancanza di autosufficienza dal punto di vista energetico, che ci porta ad acquistare elettricità e gas sui mercati esteri, con una lira svalutata, ci costerebbe un capitale.
Risparmi e investimenti
“Anche i titoli di Stato perderebbero rapidamente valore, divorati dall’inflazione, mentre ovviamente il debito pubblico italiano diventerebbe sempre più difficile da collocare, con i mercati in grado di imporre tassi d’interesse enormi per prestare soldi all’Italia della nuova lira“.
E tutto ciò tralasciando i problemi iniziali, dal quadro giuridico all’inevitabile fuga dei capitali fino alla possibilità più che concreta che l’Italia finisca in default.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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