Tre canzoni contro la paura

Tre canzoni contro la paura.
A volte, nei momenti più bui, quando la paura prende il sopravvento, c’è chi si ferma e scrive una canzone.
Per immortalarla ed esorcizzarla.
Così, per chi non li conoscesse ancora, ho pensato di suggerire la lettura di tre testi che raccontano perfettamente questo tempo, pregni di poesia ed emozione.
Senza sentirne l’arrangiamento, il timbro della voce e la melodia, provate a concentravi sulle parole, a intenderne il significato, a confrontarvi e identificarvi.
L’uomo nero (Brunori Sas – da A casa tutto bene, 2017 – Ascolta su YouTube)
spesso ha un debole per i cani,
pubblica foto coi suoi bambini
vestito in abiti militari.
Hai notato che spesso dice
che noi siamo troppo buoni
e che a esser tolleranti poi
si passa per coglioni.
sono sempre più o meno quelli,
rubano, sporcano, puzzano e allora
olio di ricino e manganelli.
di razza pura, di razza ariana
ma poi spesso è un po’ meno ortodosso
quando si tratta di una puttana.
E tu, tu che pensavi
che fosse tutta acqua passata,
che questa tragica misera storia
non si sarebbe più ripetuta,
tu che credevi nel progresso
e nei sorrisi di Mandela,
tu che pensavi che dopo l’inverno sarebbe arrivata una primavera…
E invece no
e invece no.
Hai notato che l’uomo nero spesso ha un debole per la casa,
a casa nostra, a casa loro,
tutta una vita casa e lavoro.
Ed è un maniaco della famiglia,
soprattutto quella cristiana,
per cui ama il prossimo tuo
solo se carne di razza italiana.
E hai notato che l’uomo nero
semina anche nel mio cervello,
quando piuttosto che aprire la porta
la chiudo a chiave col chiavistello,
quando ho temuto per la mia vita
seduto su un autobus di Milano,
solo perché un ragazzino arabo
si è messo a pregare dicendo il Corano.
E tu, tu che pensavi
che fosse tutta acqua passata,
che questa tragica lurida storia
non si sarebbe più ripetuta.
Tu che credevi nel progresso
e nei sorrisi di Mandela,
tu che pensavi che dopo l’inverno sarebbe arrivata la primavera…
E invece no,
e invece no.
E io, io che pensavo
che fosse tutto una passeggiata,
che bastasse cantare canzoni
per dare al mondo una sistemata.
Io che sorseggio l’ennesimo amaro
seduto a un tavolo sui Navigli,
pensando in fondo va tutto bene
mi basta solo non fare figli
E invece no,
e invece no.
La frontiera (Mannarino – da Apriti cielo, 2017 – Ascolta su YouTube)
una folla più grossa dell’altra decise il da fare
e venne il tempo che questo paese fu di un solo colore.
Una riga più dritta dell’altra chiuse il confine,
due ballerini si ferirono i piedi sopra un filo di spine.
Con una gamba più zoppa dell’altra provammo a fuggire
con la pelle di un altro colore mischiammo le vene,
trovati, battuti e portati sopra un campo di neve
e il sangue cadendo sembrò dello stesso colore.
che con un braccio più freddo dell’altro stringevo il mio amore,
lei mi disse “Sei freddo, fra le mie gambe c’è ancora calore”.
Cominciammo a fare l’amore davanti ai soldati,
lei disse, tremando “Che vedano come son nati,
che vedano gli esseri umani come son nati”.
Con gli occhi negli occhi dell’altro andammo a vedere
due lastre di ghiaccio lasciate dalla bufera,
improvvisamente travolte dai primi raggi della primavera.
e quello più monco dell’altro era pronto a sparare
ma il soldato più muto di tutti si mise a parlare:
“Fermi, abbassate i fucili, guardateli bene,
si lamentano l’uno con l’altro, son tutti contorti,
ecco che cadono a terra, guardate, son morti”.
L’aquila vide la serpe strisciare la neve,
i soldati, in fila per uno, se n’erano andati,
noi invece eravamo appena venuti, appena rinati.
Totale (Colapesce – da Infedele, 2017 – Ascolta su YouTube)
C’è una luna di ghiaccio
e una sirena sulla provinciale,
questo freddo mi spacca le ossa
non mi fa pensare più.
Anche oggi troppi carboidrati da dover smaltire
forse dovrei continuare a correre per stare bene.
E sentirmi migliore, migliore di chi?
Per sentirci migliori, migliori con chi?
Siamo nati tutti senza denti
tutti senza nome
come dei bambini torneremo felici
torneremo felici.
Mi sento bene con le scarpe nuove
mi sento meglio se mi baci al sole
se ho un nuovo disco da poter cantare,
mi sento totale.
Un cartello autostradale dice “amico stai sereno, sereno”
l’orizzonte sai lo puoi raggiungere anche senza il pieno,
il sapore dei ricordi è aspro come limone,
quella volta che mi hai aperto gli occhi sulle mie paure.
Per sentirti migliore, migliore di me
per sentirci migliori, migliori perché?
Siamo nati tutti senza denti
tutti senza nome
come dei bambini torneremo felici
torneremo felici.
Mi sento bene con le scarpe nuove
mi sento meglio se mi baci al sole
se ho un nuovo disco da poter cantare
mi sento totale.
Totale, totale.
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