Il mondo canta “Bella Ciao” – video

C’è chi la definisce una canzone “rossa”, come inno partigiano. Chi la colloca originariamente come canto di lavoro delle mondine, le donne che coglievano il riso. In effetti, inizialmente era un brano noto soltanto tra alcuni combattenti di Reggio Emilia e del Modenese.
Scrive il musicista e ricercatore Carlo Pestelli: “Solo tempo dopo diviene il brano partigiano per eccellenza; quando alla fine degli anni Cinquanta si ha la necessità di unificare le varie anime della Resistenza, quella comunista, socialista, cattolica, liberale, monarchica-badogliana. Non si poteva usare ‘Fischia il vento’ o altri canti politicizzati. ‘Bella ciao’ slega la Resistenza dalle appartenenze di partito e racconta qualcosa che può essere atemporale”.
In realtà, Bella Ciao, è oggi la canzone universale della libertà.
Come potrete vedere nel video (realizzato da Virginia Avveduto), dagli anni ’60 in poi, il canto si diffuse ovunque: adottato dai braccianti messicani in California, dai curdi e dai turchi, dagli ucraini anti-Putin, da quelli filorussi, dai francesi durante le manifestazioni dopo la strage di Charlie Hebdo, e altri ancora. Buona visione.
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