Cosa mangiano gli italiani? I 10 piatti preferiti

Ho lanciato, qua e là sul web, un piccolo sondaggio (senza alcun serio intento statistico) per scoprire qual è il piatto preferito dagli italiani.
Ne è emerso un quadro ricco e variegato (anche se abbastanza prevedibile), che trasuda piacere per il buon cibo e la tradizione, amore per la propria terra e il gusto che contraddistingue nel mondo il nostro Paese.
Dunque, ecco quali sono le risposte più frequenti, le ricette più amate, diffuse e appetitose che mi sono state date.
(Attenzione: non è una classifica né un ricettario; per suggerimenti, critiche, complimenti e insulti di ogni genere, in fondo c’è spazio per i commenti).
1) Pizza
È il piatto italiano più famoso nel mondo, il più amato in assoluto. Seppur la “regina” sia quella napoletana (che è stata recentemente dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco), ha ormai centinaia di varianti, tutte legate alla diversità di gusto, cultura, territorio, ingredienti e modalità di preparazione. Ma, per ottenere il capolavoro assoluto, memorizzate queste 10 parole: farina, acqua, lievito, sale, pomodoro, mozzarella, basilico, olio (d’oliva), arte e tanta, tanta passione.
2) Lasagne
E mi viene in mente la nonna che stira la sfoglia col mattarello, gialla, sottile, tonda e senza imperfezioni. Immagino già il profumo del ragù nell’aria, il parmigiano grattugiato, la crosta croccante, la morbidezza della besciamella tra uno strato e l’altro. È il pranzo della domenica, il rumore della tavola, il vocìo dei parenti che ridono o bisticciano di fronte a un buon bicchiere di rosso.
3) Carbonara
Chi la fa con la cipolla o la pancetta o il parmigiano o la panna e chi più ne ha più ne metta, è un fuorilegge, un eretico, per il quale il popolo ha sancito l’esilio, o il rogo. Perché nella pasta alla carbonara, l’ingrediente principale è il rispetto degli ingredienti, gli unici degni di renderla tale: pasta, guanciale, uova, pecorino romano, sale e pepe. E l’icona è servita.
4) Cannolo siciliano
È uno dei simboli della Sicilia nel mondo, le sue origini sono saracene, le sue prime descrizioni scritte in lingua latina. Trattasi “semplicemente” di un irresistibile cilindro di crosta (fritta) croccante e friabile ripieno di cremosa ricotta (rigorosamente di pecora) dolce e costellata di gocce di cioccolato. Qualcuno aggiunge i canditi, altri la granella di pistacchio, altri ancora entrambe le cose. Diffidate da chi sa resistergli!
5) Parmigiana di melanzane
Rigorosamente fritte. Quelle arrosto sono un fake, una pallida imitazione, un errore che la nonna (la stessa delle lasagne) non ci perdonerebbe mai. Però non proporrò alcun elenco preciso degli ingredienti, perché ogni regione, ogni città, ogni persona, la fa un po’ a modo suo, seguendo la propria ricetta di famiglia, segreta e preziosa. Quel che conta è che sia gustosa, piacevolmente unta, succulenta, e ancor più buona l’indomani, pure fredda. Se ne avanza, ovviamente.
6) Spaghetti allo scoglio
L’Italia è una penisola, una lingua di terra nel bel mezzo del Mediterraneo, e non c’è città costiera che si rispetti che non proponga tra i suoi pezzi forti quel mitico connubio di odori e sapori che porta il mare nel piatto. Immancabilmente conditi con cozze, vongole, scampi, calamari, pomodoro, aglio e prezzemolo: da accompagnare con un calice di bianco ben freddo e possibilmente, se avete questa fortuna, su una terrazza sul mare che abbraccia l’orizzonte.
7) Ossobuco con risotto allo zafferano
È uno di quei piatti che bisogna lasciar fare ai milanesi, essendo la specialità della cucina lombarda. Non si sa se considerarlo un primo (risotto giallo condito con l’ossobuco) o un secondo (ossobuco accompagnato dal risotto giallo). Una cosa è certa: è un connubio inscindibile e perfetto, complesso e intenso, aromatico e dal colore unico (lo zafferano, l’oro delle spezie).
8) Tortellini
Un po’ come per la carbonara, anche in questo caso ci addentriamo nella più rigida e fitta rete di regole della tradizione: il ripieno, la sfoglia, la forma e la dimensione non lasciano spazio all’improvvisazione.
Perché il tortellino è come un piccolo gioiello. Secondo la leggenda sarebbe stato inventato per riprodurre le sembianze perfette dell’ombelico di una bella donna. Vietato trasgredire.
9) Salsiccia e friarielli
Binomio indissolubile della ricca tradizione campana. A Napoli puoi mangiarli ovunque (e pure ad ogni ora – parlo per esperienza personale): in osteria, al bar, in friggitoria, per strada presso qualunque banchetto di street food; ovviamente pure sulla pizza. Un piatto semplice ma gustoso, popolare ma ricco, locale ma universale. Te lo porti via con te: nel cuore e, se hai un po’ di spazio, pure in valigia.
10) Tiramisù
È il re della pasticceria italiana, il corrispettivo dolce della pizza. Cremoso, soffice ed energetico. Non c’è ristorante, trattoria o caffetteria che non lo proponga, e non c’è casa in cui non sia stato preparato almeno una volta. Diverse città del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, del Piemonte e anche della Toscana se ne contendono la paternità, e le leggende intorno alla sua origine si sprecano, in particolare intorno all’origine del nome: anche se la presenza di uova, mascarpone, zucchero, caffè e cacao, non lasciano grande spazio alla fantasia.
di Francesco Giamblanco
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